Dal 1909, uno dei pilastri dell'economia moriconese.

In breve

Molte persone conoscono questo Ente in maniera sommaria, e comunque non ne conoscono l’origine e la funzione istituzionale. Nelle poche righe seguenti, per quelli che non amano molto la lettura ma ugualmente vogliono sapere, cercheremo di fornire in breve le notizie indispensabili per comprendere la nascita, l’evoluzione e la funzione dell’Ente, in modo sintetico e divulgativo.

Fino dai tempi più antichi, le grandi proprietà terriere sono sempre appartenute a coloro che, di volta in volta, hanno rappresentato il “potere”: agli aristocratici patrizi in epoca romana, al potere ecclesiastico, ai feudatari e ai nobili, in epoca altomedievale e fino al XIX° / XX° sec. Quelle proprietà erano lavorate da manodopera a basso costo (schiavi, servi della gleba, mezzadri, ecc.) che, nel migliore dei casi, erano retribuiti con una parte dei prodotti della terra, sufficiente a volte solo per la sopravvivenza.

Quando quella manodopera iniziò a chiedere qualcosa di più oltre ai generi per la sopravvivenza, in qualche caso generando lotte e sommosse, i proprietari terrieri, spinti anche da pressioni esercitate dai papi con l’emanazione di documenti ufficiali, furono costretti a promulgare Statuti che riconoscevano maggiori diritti a quella manodopera.

I feudatari riconobbero a quei “servi” il diritto di costituirsi in una comunità alla quale assegnare una quota delle terre che sarebbero state coltivate in forma collettiva.

Nacquero così le UNIVERSITA’ AGRARIE (Universitas = complesso delle cose) e l’istituto dell’USO CIVICO (Cives = cittadini). La gestione collettiva da parte dei cittadini, regolamentata da norme statutarie e comunitarie, si dotò di organi dirigenziali e di controllo al fine di ottenere, la massima produzione in funzione della forza lavoro disponibile ed un attento controllo per la salvaguardia del bene collettivo.

Successivamente, nella realtà moriconese, durante i primi anni del secolo scorso, una buona parte di questo bene collettivo è stato frazionato in lotti e affidato a miglior coltura agli utenti. Una serie di leggi, a volta contrastanti, hanno impedito l’evolversi dei progetti di legittimazione e di affrancazione collettiva di quelle terre, quando, invece, la Legge 1766 del 1926 ne prevedeva la totale liquidazione.

Attualmente l’Università Agraria gestisce ancora:

  • i lotti assegnati agli utenti per circa 500 ettari, riscuotendone i relativi canoni;
  • il bosco ceduo per circa 300 ettari, ricavandone legnatico per uso collettivo e proventi dalla vendita.

Tutti i fondi di bilancio sono utilizzati per opere su quello che oggi è denominato DOMINIO COLLETTIVO dell’UNIVERSITA’ AGRARIA DI MORICONE e che, ai sensi della Legge 168 del 2017 ha personalità giuridica di diritto privato ed autonomia statutaria.

La nostra Storia
Approfondimento: Dominio Collettivo Università Agraria
Presidenti e Commissari dal 1909 ad oggi

Consiglio di Gestione

CUPELLI SILVANO
PRESIDENTE

TONCHEI LUDOVICO
VICE PRESIDENTE

PASSACANTILLI AUGUSTO
CONSIGLIERE

CUPELLI CAMILLO
CONSIGLIERE

TONCHEI AURELIO
CONSIGLIERE

Collegio dei Probiviri

BENEDETTI VALTER
PRESIDENTE

GRIGNOLI UMBERTO
CONSIGLIERE

ORTENZI EMILIO
CONSIGLIERE

Lo Statuto

Il Regolamento