Rassegna delle Lettere di San Giuseppe Calasanzio | di Sergio Leondi
Presentazione a cura di Silvano Cupelli, Presidente dell'Università Agraria di Moricone
Con questa nuova pubblicazione, l'Università Agraria vuole ripercorrere un altro tratto della storia di Moricone, che nel XVII secolo ha espresso il meglio di sé, raggiungendo altissimi livelli socio-economici.
Come si potrà leggere e constatare, siamo al cospetto di un ulteriore "tassello", oltremodo significativo, del grande e variegato mosaico che dà forma, colore e sostanza al nostro passato recente, proiettando la propria luce anche sull'oggi e sul domani. L'intensa partecipazione che vedemmo in occasione della presentazione del nostro precedente libro "Pietra su pietra", e per il recentissimo "Le regole di un popolo. Moricone e i suoi antichi Statuti", ha messo in evidenza quanto grande sia l'interesse dei Moriconesi verso la storia della nostra Comunità.
Proprio da queste considerazioni, tendenti a dare la massima divulgazione ai principali eventi che hanno illuminato la prima metà del Seicento, è nato il desiderio di un approfondimento sulla figura carismatica di San Giuseppe Calasanzio, sulla costruzione del Convento (ora Santuario del Beato Bernardo, tenuto dai Padri Passionisti), sulle Scuole Pie, egregiamente fondate e allestite dagli Scolopi calasanziani quattrocento anni orsono.
Quando Marcantonio II Borghese, nipote di Papa Paolo V, acquistò dai Savelli De Palumbaria il feudo di Moricone, si rese subito conto delle potenzialità del territorio e vi investì le sue energie, il suo denaro, dimostrando tutta la sua perspicacia gestionale. Ecco quindi che il suo impegno si concentrò, oltre che sul miglioramento della produttività del feudo, anche verso la scolarizzazione dei suoi "terrazzani", a questo scopo rivolgendosi a chi aveva già dato ampia prova di alto sentimento religioso, di capacità organizzativa, formativa e di alfabetizzazione.
Questo è l'argomento trattato nel presente libro che, con l'aiuto della magistrale penna del Professor Sergio Leondi, ormai divenuto nostro concittadino a tutti gli effetti (già Autore degli anzidetti volumi), vuole restituire nuova luce a quel periodo storico, per evitare che quegli eventi e quei valori cadano nell'oblio.
Non a caso, una delle affermazioni che questo Ente utilizza per esporre il proprio lavoro è: "Il Futuro può essere vissuto meglio se non si dimentica il Passato". Con questo spirito, il 2019, che segna il 110° anno dall'istituzione dell'Università Agraria, ha visto e vedrà una serie di interessanti iniziative, fra cui appunto quest'altro volume, che ho l'onore di presentare. Un ringraziamento lo devo al Consiglio di Amministrazione che sostiene queste realizzazioni, malgrado le ridotte risorse economiche dell'Ente.
Per ultimo, ma non ultimo, un grazie di cuore all'amico Sergio Leondi, che con grande generosità ha nuovamente messo la sua penna e il suo sapere al nostro servizio, a titolo assolutamente liberale e gratuito.